La Poesia Provenzale

La poesia provenzale, nota anche come poesia occitana o trobadorica, rappresenta un momento cruciale nella storia della letteratura europea. Essa fiorì tra il XI e il XIII secolo nella regione della Provenza, situata nel sud-est della Francia, e in altre regioni in cui si parlava la lingua d’oc, oggi nota come occitano. Il termine “trobador” deriva dall’occitano “trobador” o “trobairitz” (femminile), che significa “trovatore” o “trovatrice”, e allude alla natura creativa e innovativa dei poeti provenzali.

La poesia dei trovatori provenzali ebbe un impatto significativo sulla lirica europea, influenzando la scuola siciliana, la poesia galiziano-portoghese, la lirica italiana e francese, tra gli altri.

Le Origini

La poesia provenzale affonda le sue radici nel contesto storico e culturale dell’Europa medievale. La regione della Provenza fu un crocevia di culture, grazie alla sua posizione geografica tra la penisola iberica, l’Italia e il resto della Francia. Questo favorì la diffusione di idee, usanze e pratiche artistiche tra diversi gruppi linguistici e culturali.

Tra le principali influenze sulla poesia provenzale, si possono annoverare la tradizione orale dei giullari e dei cantastorie, la poesia latina e quella araba-andalusa. La poesia araba, in particolare, ebbe un ruolo importante nell’introduzione di nuove forme metriche e di temi, come l’amore cortese, che divennero caratteristici della lirica provenzale.

I poeti più conosciuti della tradizione provenzale includono Guglielmo IX, il primo trovatore conosciuto, Bernart de Ventadorn, considerato il maestro della poesia d’amore cortese, e Arnaut Daniel, ammirato da Dante. La loro poesia era altamente elaborata, sia dal punto di vista retorico che metrico. Utilizzavano forme fisse come il sonetto e ballate con complesse strutture strofiche. Per esempio, Arnaut Daniel era noto per la sua virtuosità nell’utilizzo di sestine, una forma fissa di sei sei versi con un intricato schema di rime. Molte delle concezioni e delle immagini poetiche create dai trovatori, come il paragone dell’amata con una rosa o il concetto di amore come “dolce pena”, si diffusero in tutta Europa grazie alla mobilità dei poeti e furono fonte di ispirazione per generazioni successive.

Le Caratteristiche

I temi ricorrenti della loro poesia includevano l’attesa e il desiderio dell’amata, la natura come metafora dell’esperienza amorosa, e il codice cavalleresco dell’amore.

La poesia dei trovatori celebrava un ideale raffinato e cortese di amore, molto diverso dai concetti più fisici e passionati precedenti. Per i poeti provenzali, l’amore era un gioco complesso e artificioso, soggetto a regole precise di comportamento cavalleresco. Il poeta doveva dimostrare il suo valore componendo versi virtuosistici per la sua dama, mentre lei accettava o respingeva le sue avances seguendo il codice della fin’amors, un insieme raffinato di pratiche cortesi. Per esempio, Bernart de Ventadorn scrisse: “Ma in amore ho Imparato ad obbedire fedelmente, / Perché chi non obbedisce per amore perde il suo tempo… / giacché la donna ripagherà con allegria / Coloro la cui condotta sarà quella dettata dall’amore”.

Le donne erano oggetto di adorazione idealizzata, più come simboli di virtù che come esseri umani reali. La poesia di Guglielmo IX, considerato il primo dei trovatori, descriveva la sua amata come un essere divino, “più graziosa di tutte le altre donne”. Questo concetto di donna angelicata come figura quasi mistica al centro di un culto cortese si diffuse in tutta Europa e influenzò generazioni di poeti successivi, in particolare gli stilnovisti italiani.

Nella sua opera Al cor gentil rempaira sempre amore, Guido Guinizzelli, poeta italiano del Duecento, sosteneva che “in un nobile cuore l’Amore dimora sempre”. Questa idea derivava direttamente dai trovatori provenzali. Anche Dante fu profondamente influenzato dalla tradizione provenzale, in particolare da Arnaut Daniel, e citò i trovatori nel suo trattato Il Convivio e nella Divina Commedia.

Il Declino

Nonostante la sua importanza nella storia della poesia, la poesia provenzale ha avuto una vita breve. La crociata albigese del XIII secolo, che ha cercato di sopprimere l’eresia nella regione occitana, ha anche portato alla fine della cultura trobadorica.

Malgrado la tradizione provenzale letteraria declinò e scomparve entro la fine del XIII secolo, il suo impatto sulla cultura trobadorica europea è stato profondo e duraturo.