Abitudini degli Scizi

Scythia autem in orientem porrecta includitur ab uno latere Ponto, ab altero montibus Riphaeis, a tergo Asia et Phasi flumine. Multum in longitudinem et latitudinem patet. Hominibus inter se nulli fines sunt. Neque enim agrum exercent, nec domus illis ulla aut tectum aut sedes est, armenta et pecora semper pascentibus et per incultas solitudines errare solitis. Uxores liberosque secum in plaustris vehunt, quibus coriis imbrium hiemisque causa tectis pro domibus utuntur. Iustitia gentis ingeniis culta, non legibus. Aurum et argentum non perinde ac reliqui mortales adpetunt; lacte et melle vescuntur; lanae his usus ac vestium ignotus et quamquam continuis frigoribus urantur, pellibus tamen ferinis ac murinis utuntur. Imperium Asiae ter quaesiverunt; ipsi perpetuo ab alieno imperio aut intacti aut invicti manserunt. Darium, regem Persarum, turpi fuga ab Scythia submoverunt. Cyrum cum omni exercitu trucidaverunt, Alexandri Magni ducem Zopyriona pari ratione cum copiis universis deleverunt. Romanorum audiverunt, non senserunt arma. Parthicum et Bactrianum imperium ipsi condiderunt.

Giustino

Invece la Scizia, che si protende verso oriente, è delimitata da un lato dal Ponto, dall’altro dai monti Rifei, dalla parte posteriore dall’Asia e dal fiume Fasi. Si estende molto in lunghezza e larghezza. Gli uomini non hanno nessun confine tra di loro. Infatti non lavorano i campi, e non hanno nessuna casa o dimora o sede, perché conducono continuamente al pascolo gli armenti e le greggi e sono soliti vagare qua e là per incolti luoghi deserti. Trasportano con sé le mogli e i figli su carri che utilizzano come case, con tetti di cuoio per l’inverno e le piogge. La giustizia viene osservata per l’indole naturale della gente, non per le leggi. Non desiderano l’oro e l’argento come gli altri mortali; si nutrono di latte e miele; è loro ignoto l’impiego della lana e dei vestiti e sebbene siano tormentati da ininterrotti periodi di freddo, ciononostante si servono solo di pelli di fiere e di topi. Tre volte conquistarono il supremo comando dell’Asia; essi rimasero sempre invitti o liberi dall’autorità di altri. Scacciarono dalla Scizia, con una fuga vergognosa, Dario re dei Persiani. Massacrarono Ciro con tutto l’esercito, annientarono in egual modo Zopirione, condottiero di Alessandro Magno, con tutte quante le milizie. Conobbero per fama le armi Romane, non le provarono. Essi stessi fondarono l’impero Partico e quello Battriano.