Disprezzo della morte

Lacedaemonius quidam, cuius ne nomen quidem proditum est, cum ad mortem duceretur, damnatus ab ephoris, et esset vultu hilari atque laeto et cum dixisset ei quidam inimicus: «Contemnisne leges Lycurgi?» respondit: «Ego vero illi maximam gratiam habeo, qui me multavit ea poena quam sine mutatione possum solvere». Puto eum virum, qui tam magno animo fuerit, innocentem damnatum esse. Pari animo Lacedaemonii in Thermopylis occiderunt. Quid ille eorum dux Leonidas dixit? «Pergite animo forti, Lacedaemonii; hodie apud inferos fortasse cenabimus». Fuit haec gens fortis, dum Lycurgi leges vigebant. E Lacedaemoniis unus, cum Perses hostis in colloquio dixisset glorians: «Solem prae iaculorum multitudine et sagittarum non videbitis». «In umbra igitur – inquit – pugnabimus». Viros commemoro; qualis tandem Lacaena? Quae, cum filium in proelium misisset et eum interfectum esse audivisset, «Idcirco – inquit – genueram, ut esset, qui pro patria mortem non dubitaret occumbere».

Cicerone

Uno Spartano, di cui non è stato tramandato nemmeno il nome, mentre veniva condotto a morte, condannato dagli efori, poiché era di volto ilare e lieto e un nemico gli aveva detto: «Disprezzi le leggi di Licurgo?» rispose: «Io in verità nutro grandissima riconoscenza per lui, che mi ha inflitto una pena tale che posso scontare senza contrarre un prestito». Credo che quell’uomo, che fu d’animo così grande, sia stato condannato innocente. Con eguale coraggio gli Spartani caddero alle Termopili. Cosa disse il loro famoso comandante Leonida? «Avviatevi con animo forte, o Spartani; oggi probabilmente pranzeremo negli inferi». Questa gente fu forte, mentre vigevano le leggi di Licurgo. Uno degli Spartani, poiché un nemico Persiano aveva detto, gloriandosi, durante una conversazione: «Non vedrete il sole per il gran numero di giavellotti e di dardi». «Allora – disse – combatteremo all’ombra». Menziono gli uomini; di qual natura fu dunque quella Spartana? Che, avendo mandato il figlio in battaglia e avendo appreso che era stato ucciso, disse: «Per questo motivo l’avevo generato, affinché fosse un uomo che non esitasse a morire per la patria».