Dione si distingue alla corte di Dionigi il Vecchio
Dion, Hipparini filius, Syracusanus, utriusque Dionysii (= di entrambi i Dionigi) affinis fuit. Sed tradunt praeter nobilem propinquitatem generosamque maiorum famam eum multa alia ab natura habuisse bona, in quibus ingenium docile, come, aptum ad artes optimas, magnam corporis dignitatem, quae non minimum commendat; cum praeterea divitias maximas a patre accepisset, eas tyranni muneribus auxit. Commodius evenit quod fuit intimus Dionysio priori neque minus propter mores quam affinitatem: namque cum Dionysii crudelitas ei displiceret, bene fecit quod in omnibus magnis rebus intervenit et eius consilio multum motus est tyrannus; praeterea legationes omnes illustriores per Dionem administrabantur et crudelissimum nomen tyranni sua humanitate tegebat.
Cornelio Nepote
Dione, figlio di Ipparino, Siracusano, fu parente acquisito di entrambi i Dionigi. Ma tramandano che oltre la nobile parentela e l’illustre fama degli antenati ebbe molte altre doti dalla natura, tra cui un’indole mite, affabile, adatta alle arti migliori, grande bellezza fisica (lett: “del corpo”), che non conta pochissimo; avendo inoltre ricevuto una grandissima ricchezza dal padre, la accrebbe con i doni del tiranno. Accadde piuttosto opportunamente che fu intimo di Dionigi il giovane e non meno per i costumi che per la parentela: e infatti, nonostante la crudeltà di Dionisio gli dispiacesse, agì rettamente poiché fu presente in tutte le questioni importanti e il tiranno fu molto guidato dal suo consiglio; inoltre tutte le legazioni più illustri erano amministrate per mezzo di Dione e con la sua cordialità ricopriva il crudelissimo nome del tiranno.
