Giove punisce Tantalo

Tantalus filius erat Iovis. Iuppiter cum Tantalo sua consilia communicabat et ad epulas deorum admittebat. Sed Tantalus deorum consilia et secreta ad homines renuntiabat. Cum Iuppiter Tantali perfidiam animadvertit, filium in inferos conicit. Poenam quidem saevam reperit Iuppiter. Tantalus in aqua stat semperque sitit: stagni flumina collum et os lambunt, sed cum Tantalus aquam sumere cupit, aqua recedit. Item (“Allo stesso modo”, avv.) poma super Tantali caput pendent, sed cum Tantalus cibum captat, rami recedunt, quia vento moventur. Item saxum mira magnitudine super caput Tantali pendet: sic semper mens Tantali terrore occupatur, corpus autem inedia et siti laborat.

Igino

Tantalo era figlio di Giove. Giove condivideva le sue decisioni con Tantalo e lo ammetteva ai banchetti degli dei. Ma Tantalo riferiva agli uomini le decisioni e i segreti degli dei. Quando Giove si accorge della slealtà di Tantalo, scaglia il figlio negli inferi. Giove escogita un crudele castigo. Tantalo sta sempre nell’acqua e ha sempre sete: le acque della palude bagnano il collo e il viso, ma l’acqua si allontana, quando Tantalo desidera prendere l’acqua. Allo stesso modo dei frutti pendono sulla testa di Tantalo, ma quando Tantalo tenta di afferrare il cibo, i rami si allontanano, poiché sono mossi dal vento. Parimenti un masso di straordinaria grandezza incombe sulla testa di Tantalo: così la mente di Tantalo è sempre occupata dalla paura, mentre il corpo soffre per la fame e la sete.