La leggenda di Tirreno

Tyrrhenus cum fratre Lydo magna cum indulgentia regnum tenebat, quare ingentem frequentiam populi habebant nec cives patriam relinquere exoptabant. Sed tanta regum bonitas magnae egestatis causa fuit. Tum reges statuerunt dividere turbam: omnis pars populi alternis diebus (giorni, abl. plur.) a cibis abstinebat et ludis se dabat. Atque excogitaverunt aleas, pilae lusionem, tibiae tubarumque modulationem. Sed fames nullo eorum consilio relevabatur et postremo necessitas Tunc Tyrrhenus alteri fratri dixit: «Unus nostrum cum populo suo ex regno in alias terras discedet, alter autem hic manebit». Sors Tyrrhenum designavit: is patriam reliquit Italiamque navibus petivit. Sed in mari decessit et mare ab eo nomen Tyrrhenum accepit. Tuscus, regis filius, in Italiam postea pervenit et regio ab eo nomen Tusciam habuit.

Servio Onorato

Tirreno insieme al fratello Lido governava il regno con grande indulgenza, per cui avevano una grande moltitudine di popolo e i cittadini non desideravano abbandonare la patria. Ma la tanto grande bontà dei re fu la causa di una grande povertà. Allora i re stabilirono di dividere il volgo: ogni parte del popolo a giorni alterni si asteneva dai cibi e si dava ai giochi. Ed escogitarono il gioco dei dadi, il gioco della palla, la melodia con il flauto e le trombe. Ma la carestia in nessun modo era attenuata dal loro provvedimento e alla fine la necessità vinse. Allora Tirreno disse all’altro fratello: «Uno di noi con il suo popolo si allontanerà dal regno verso altre terre, l’altro invece rimarrà qui». La sorte designò Tirreno: egli lasciò la patria e si diresse verso l’Italia con le navi. Ma morì in mare e da lui il mare prese il nome di Tirreno. In seguito Tusco, figlio del re, arrivò in Italia e da lui il territorio prese il nome di Tuscia.