Allo schiavo Tirone

Andricus postridie ad me venit, quam exspectaram; itaque habui noctem plenam timoris ac miseriae. Tuis litteris nihilo sum factus certior, quomodo te haberes, sed tamen sum recreatus. Ego omni delectatione litterisque omnibus careo, quas ante, quam te videro, attingere non possum. Medico mercedis quantum poscet promitti iubeto: id scripsi ad Ummium. Audio te animo angi et medicum dicere ex eo te laborare: si me diligis, excita ex somno tuas litteras humanitatemque, propter quam mihi es carissimus; nunc opus est te animo valere, ut corpore possis: id quum tua, tum mea causa facias, a te peto. Etiam atque etiam vale.

Nexus – Pag.136 n.4 – Cicerone

Andrico è venuto da me il giorno dopo rispetto a quanto mi ero aspettato; di conseguenza ho trascorso una notte piena di paure e angosce. Non sono stato informato di nulla dalla tua lettera riguardo a come stai, ma nonostante ciò mi sono sollevato. Sento la mancanza di tutto il piacere e di tutti gli studi letterari ai quali, prima di vederti, non posso dedicarmi. Ordina che si prometta al medico quanto chiede di paga: ho scritto ciò a Ummio. Sento che sei addolorato e che il medico dice che ti sei ammalato per questo. Se ti sono caro, sveglia la tua sensibilità e la tua cultura letteraria, grazie alla quale mi sei carissimo. Ora è necessario che tu stia bene nell’animo affinché tu possa (stare bene) nel corpo. E ti chiedo di fare ciò sia per me che per te. E ancora una volta stammi bene.