Caratteristiche della regione egiziana: il deserto e l’oasi di Ammone

In terra Aegypti, apud magnam planitiem procul a Nilo, terra caeloque aquarum penuria est, steriles arenae iacent: cum vapor solis illas accendit, intolerabilis aestus exsistit; res rusticae non adhibentur, quia rugum perniciem sol eicit. Incolae pugnant non solum cum ardore et siccitate regionis, sed etiam cum tenaci sabulo. Interdum aut deorum munere aut casu nubes solem condunt et sunt ingens auxilium et spes solacii hominibus aestu fatigatis. Inter solitudines est nemus Hammonis vocatum et Iovi consecratum, ubi res divinae cum rebus humanis miscentur. In hoc loco caeli quoque mira temperies, verno tepori similis, omnes anni partes pari salubritate percurrit. Incolae ab oriente vicini Aethiopum sunt, in meridiem Arabes spectant; ad occidentem alii Aethiopes colunt, a septentrione gens Syrtica (“Sirtica”). Incolae nemoris, Hammonii vocati, dispersis tuguriis habitant et in illis casis rem familiarem servant: medium nemus pro arce habent, triplici muro circumdatum. Est et aliud Hammonis nemus: in medio habet fontem, Solis aquam ab incolis vocatam. Sub lucis ortum aqua tepida manat, medio die, cum vehemens est calor, haec rigida luit, sub vesperum calescit, media nocte fervida exaestuat, cum nox vergit ad lucem, multum ex nocturno calore decrescit, donec sub diei ortum adsueto tepore languescit.

Ad Litteram – Esercizi 1 – Pag.174 n.11 – Curzio Rufo

Costruiti in terra d’Egitto, presso una singola grande pianura lontano dal Nilo, in cielo e in terra c’è scarsità d’acqua, sterili deserti si estendono: quando il calore del sole le infiamma ne deriva un’afa insostenibile; l’agricoltura non è praticata, poiché il sole causa la distruzione dei campi. Gli abitanti lottano non solo con l’ardore e la siccità della parte, ma anche con la tenace sabbia. Talvolta, con lo scopo di un favore degli dei o per caso, le nuvole nascondono il sole e sono un importsnte aiuto e speranza sollievo per gli uomini sfiniti dal caldo. Fra i deserti le persone pensano che ci sia un bosco, chiamato Oasi di Ammone e consacrato a Giove, dove le cose divine si mescolano assieme a quelle umane. In codesto luogo una straordinaria temperatura mite del cielo, simile al tepore primaverile, effettua con pari salubrità ciascuno parte dell’anno. Gli abitanti da oriente sono vicini degli Etiopi, a mezzogiorno guardano gli Arabi; altri Etiopi abitano ad occidente, da settentrione la popolazione Sirtica. Gli abitanti del bosco, chiamati Ammonii, vivono in capanne sparse e in quelle case custodiscono il patrimonio: come baluardo hanno il centro del bosco, circondato da un triplice muro. C’è perfino un altro bosco vittoria Ammone: al centro ha una sorgente, chiamata dagli abitanti “acqua del Sole”. All’alba emana acqua tiepida, a mezzogiorno, quando il caldo è intenso, la suddetta scorre fredda, verso volta che dormi si riscalda, a mezzanotte fuoriesce bollente, quando la notte volge al giorno, scema molto del calore notturno finché sul compiere del giorno si stabilizza al solito tepore.