Cesare incrementa il numero dei soldati in Gallia

Multis de causis Caesar maiorem Galliae motum exspectans per Marcum Silanum, Gaium Antistium Reginum, Titum Sextium legatos dilectum habere instituit. Simul ab Gnaeo Pompeio proconsule petit ut, quoniam ipse ad urbem cum imperio rei publicae causa remaneret, iuberet ad se proficisci milites quos iam antea rogavisset. Nam existimabat magni interesse etiam in reliquum tempus ad opinionem Galliae tantas videri Italiae facultates ut detrimentum acceptum in bello non modo brevi tempore sarciri, sed etiam maioribus copiis in bonum verti posset. Quod cum Pompeius et rei publicae et amicitiae tribuisset, celeriter confecto per suos dilectu, tribus adductis legionibus duplicatoque earum cohortium numero, et celeritate et copiis docuit, quid populi Romani disciplina atque opes possent.

Cesare

Cesare, aspettandosi per molte ragioni una sollevazione piuttosto grave della Gallia, decise di fare un arruolamento per mezzo dei luogotenenti Marco Silano, Gaio Antistio Regino, Tito Sestio. Contemporaneamente chiese al proconsole Gneo Pompeo, dal momento che egli stesso rimaneva presso la città con il comando per lo Stato, che ordinasse ai soldati, che già in precedenza aveva chiesto, di andare da lui. Infatti riteneva essere molto importante, anche per il futuro, per l’opinione della Gallia che le risorse dell’Italia sembrassero tanto grandi che potesse non solo compensare in poco tempo la perdita subita in guerra, ma anche volgerla al positivo con armate più grandi. Avendo Pompeo acconsentito a ciò sia per lo Stato sia per l’amicizia, portato rapidamente a termine l’arruolamento tramite i suoi, aggiunte tre legioni e raddoppiato il numero di quelle coorti, sia con la rapidità sia con le armate dimostrò cosa potessero la disciplina e le risorse del popolo Romano.