Chi la fa l’aspetti – La volpe e la cicogna

Ad cenam vulpecula ciconiam invitabat et liquidam aquam in poculo marmoreo ponebat; sed nullo modo aquam gustare poterat ciconia. Itaque ciconia vulpeculam revocabat et intritum cibum in ampla lagona ponebat; in lagonam rostrum inserebat ciconia satiabatur; sed torquebat convivia inediā. Vulpecula lagonae collum frusta lambebat peregrinam ciconiam callidam iudicabat et sic dicebat: “mea exempla animo tolerabo”.

Una volpe invita una cicogna a cena e le offre una minestra liquida in piatto largo: ma la cicogna rimane affamata, poiché non riesce ad assumere il cibo a causa del lungo becco, e non gusta la cena. Allora la cicogna invita la volpe e le offre un fiasco pieno di cibo non tritato; la cicogna infila il becco nel fiasco e così mangia, e affligge la commensale affamata. Quando la volpe lecca inutilmente il collo del fiasco, così parla la cicogna: “Il mio esempio è stato tollerato dal tuo animo”