Cincinnato

Spes unica imperii populi Romani, L. Quinctius trans Tiberim, contra eum ipsum locum ubi nunc navalia sunt, quattuor iugerum colebat agrum, quae prata Quinctia vocantur. Ibi ab legatis – seu fossam fodiens palae innixus, seu cum araret, operi certe, id quod constat, agresti intentus – salute data in vicem redditaque rogatus ut, quod bene verteret ipsi reique publicae, togatus mandata senatus audiret, admiratus rogitansque ‘satin salve?’ Togam propere e tugurio proferre uxorem Raciliam iubet. Qua simul absterso pulvere ac sudore velatus processit, dictatorem eum legati gratulantes consalutant, in urbem vocant; qui terror sit in exercitu exponunt. Navis Quinctio publice parata fuit, transuectumque tres obviam egressi filii excipiunt, inde alii propinqui atque amici, tum patrum maior pars. Ea frequentia stipatus antecedentibus lictoribus deductus est domum.

Esperienze di traduzione – Pag.215 n.9 – Livio

Lucio Quinzio, unica speranza rimasta al popolo romano per l’affermazione del proprio dominio, coltivava un appezzamento di quattro iugeri al di là del Tevere (zona oggi nota come Prati Quinzi), proprio di fronte al luogo dove adesso ci sono i cantieri navali. E lì fu trovato dagli inviati: se poi stesse scavando una fossa piegato sulla pala oppure stesse arando, una cosa è certa, e ben nota a tutti: era intento a un lavoro agricolo. Dopo uno scambio di saluti, gli venne chiesto di mettersi la toga e di ascoltare quello che il senato gli mandava a dire, sperando che ciò si risolvesse nel bene suo e in quello della repubblica. Stupito domandò: “Va tutto bene, vero?” Quindi ordinò alla moglie Racilia di andare súbito a prendere la sua toga dentro la capanna. Ripulitosi dalla polvere e deterso il sudore, si fece avanti con la toga addosso. Gli inviati lo salutano dittatore, si congratulano, lo invitano a tornare in città e gli illustrano l’allarmante situazione in cui versa l’esercito. Ad attenderlo era pronta una imbarcazione allestita a spese dello Stato. Dopo aver attraversato il fiume, sulla riva opposta gli andarono incontro i tre figli, seguiti da altri parenti e amici e poi dalla maggior parte dei senatori. Accompagnato da quella folla e preceduto dai littori, venne quindi scortato a casa sua.