Clemenza di Cesare verso i pompeiani superstiti

Caesar quattuor secum legiones duxit et progressus milia passuum sex aciem instruxit. Qua re animadversa Pompeiani in quodam monte constiterunt. Hunc montem flumen subluebat. Caesar milites cohortatus, etsi totius diei continenti labore erant confecti noxque iam suberat, tamen munitione flumen a monte seclusit, ne noctu aquari Pompeiani possent. Quo perfecto opere illi de deditione missis legatis agere coeperunt.
Caesar prima luce omnes eos, qui in monte consederant, ex superioribus locis in planiciem descendere atque arma proicere iussit. Quod ubi sine recusatione fecerunt passisque palmis proiecti ad terram flentes ab eo salutem petiverunt, consolatus consurgere iussit et pauca apud eos de lenitate sua locutus, quo minore essent timore, omnes conservavit militibusque suis commendavit, ne qui eorum violaretur, neu quid sui desiderarent.

Cesare condusse quattro legioni con sé e avanzato seimila passi, schierò le truppe a battaglia. Visto ciò, i Pompeiani si fermarono su un monte, ai piedi del quale scorreva un fiume. Cesare rivolse parole di incoraggiamento ai soldati e, sebbene fossero sfiniti dalla fatica continua di tutta la giornata e ormai si avvicinasse la notte, tuttavia fece isolare con una fortificazione il fiume dal monte perché di notte i Pompeiani non potessero rifornirsi di acqua. Compiuta questa operazione, i Pompeiani cominciarono a trattare la resa mandando ambasciatori.
Cesare all’alba ordinò a tutti coloro che si erano fermati sul monte di scendere in pianura dalle alture e consegnare le armi. Eseguirono l’ordine senza fare opposizione e gettatisi a terra con le mani tese, in lacrime, chiesero a Cesare salva la vita. Cesare, dopo averli consolati, ordinò loro di alzarsi e rivolte loro poche parole in merito alla sua clemenza, perché avessero meno timore, fece a tutti grazia della vita e diede ordine ai suoi soldati di non fare violenza a nessuno di essi e di non portare via nulla di loro appartenenza.