Descrizione di un assedio

Septimo (nel settimo) oppugnationis die maximo vento ferventes fusili ex argilla glandes fundis et iacula fervefacta in casas, quae more Gallico stramentis erant tectae, iacere coeperunt (“cominciarono”). Hae celeriter ignem comprehenderunt et venti magnitudine in nullum castrorum locum non distulerunt. Hostes maximo clamore, sicut parta iam atque explorata victoria, turres testudinesque agere et scalis vallum ascendere coeperunt (“cominciarono”). At tanta militum virtus atque ea praesentia animi fuit, ut, cum undique milites lamma torrerentur maximaque telorum multitudine premerentur non modo fugae causa de vallo decederet nemo, sed paene ne respiceret quidem quisquam ac tum omnes acerrime fortissimeque pugnarent. Neutra pars proelium vitavit. Hic dies nostris longe gravissimus fuit; sed tamen hunc habuit eventum, ut eo die maximus numerus hostium vulneraretur atque intericeretur, ut (valore causale) se sub ipso vallo constipaverant recessumque primis ultimi non dabant.

Ad Litteram – Esercizi 1 – Pag.319 n.6 – Cesare

Nel settimo giorno dell’assedio, con un vento fortissimo, cominciarono a lanciare con le fionde proiettili infuocati di creta sciolta e dardi infiammati sulle baracche che, secondo l’usanza dei Galli, erano coperte di paglia. Queste presero fuoco celermente e, a causa della forza del vento, diffusero (le fiamme) dappertutto. I nemici, con grandissimo clamore, come se la vittoria fosse stata già ottenuta e sperimentata, cominciarono ad utilizzare torri e testuggini e a salire sul bastione con le scale. Ma il valore e la presenza di spirito dei soldati fu così grande che , mentre i soldati da ogni parte venivano bruciati dal fuoco ed erano oppressi da una quantità di dardi non solo nessuno si allontanò dal bastione, ma quasi nessuno neppure si voltò a guardare indietro e tutti allora combatterono con estrema durezza e valore. Nessuna delle due parti si sottrasse alla battaglia. Questo giorno fu di gran lunga il più duro per i nostri; ma tuttavia ebbe questo risultato, che n quel giorno fu ferito e ucciso un grandissimo numero di soldati dato che si erano ammassati sotto lo stesso bastione e gli ultimi non davano ai primi la possibilità di ritirarsi.