Diocleziano (II)

Diversis lociis varie pugnatum est. Constantius et Maximianus bene dimicaverunt, unus in Gallia, alter in Africa. Galerius primum adversus Narseum proelium insecundum habuit, sed dubitari non poterat quin inconsulte magis quam ignave dimicavisset; admodum enim parva manu cum copiosissimo hoste commisit. Mox tamen maiore pugnavit successu. Diocletianus obsessum Alexandriae Achilleum octavo fere mense superavit eumque interfecit. Victoria acerbe usus est; totam Aegyptum gravibus proscriptionibus caedibusque foedavit. Ea tamen occasione ordinavit provide multa et disposuit, quae ad nostram aetatem manent. Diocletianus enim moratus callide fuit, sagax praeterea et admodum subtilis ingenii, sed non est dubium quin severitatem suam aliena invidia voluerit explere. Diligentissimus tamen et sollertissimus princeps et qui imperio Romano primus regiae consuetudinis formam magis quam Romanae libertatis invexerit. Nam adorari se iussit, cum ante eum cuncti salutarentur. Diocletianus privatus in villa praeclaro otio consenuit, et obiit, quod tamen impedimento non fuit quin inter Divos referretur.

Eutropio

Si combatté con vario esito in diversi luoghi. Costanzo e Massimiano combatterono con successo, uno in Gallia, l’altro in Africa. Galerio in un primo momento ebbe un combattimento sfavorevole contro Narseo, ma si poteva dubitare che avesse combattuto sconsideratamente più che vilmente; infatti combatté con un nemico molto numeroso con una piccola schiera. Tuttavia più tardi combatté con una riuscita migliore. Diocleziano sconfisse e uccise Achilleo, dopo averlo assediato ad Alessandria per circa otto mesi. Si servì crudelmente della vittoria; insozzò l’intero Egitto con gravi proscrizioni e stragi. Tuttavia in quell’occasione ordinò e dispose in maniera prudente molte cose che permangono fino alla nostra epoca. Diocleziano infatti fu scaltramente costumato, inoltre sagace e di ingegno alquanto sottile, ma non c’è dubbio che volle saziare la sua severità con l’ostilità altrui. (Fu) Principe molto diligente però e assai solerte e che per primo introdusse nell’impero Romano una forma di consuetudine regale più che di libertà Romana. Infatti ordinò che fosse venerato, mentre prima di lui tutti venivano salutati. Diocleziano invecchiò da privato cittadino in una villa in un dignitoso riposo, e morì, cosa che tuttavia non impedì che venisse ascritto fra gli dèi.