Imprevedibili capovolgimenti della sorte

Fortuna propitia Samio cuidam viro, qui omnibus athletis eius aetatis antecellebat, consuluit illoque vocem mirifice donavit. Echecles ei nomen erat; ab infantia mutus, cum ei victoriae, quam adeptus erat, titulus et praemium eriperetur, indignatione accensus vocalis evasit. Tantum potuit ille praevalidus amor nostri. Gorgiae quoque Epirotae fortis et clarissimi viri origo admirabilis fuit. Ille enim in ipso funere matris suae, utero elapsus, inopinato vagitu eos, qui lectum ferebant, consistere coegit novumque spectaculum adstantibus praebuit. Nam numquam antea ex ipso genetricis rogo puer in lucem editus erat. Nec minoris facimus id, quod Pheraeo Iasoni olim forte accidit: nam cum hostis quidam inter insidias gladio eum percussisset, vomicam, quae a nullo medicorum sanari potuerat, ita rupit, ut illi insperatae saluti esset.

Valerio Massimo

La benevola fortuna ebbe cura di un uomo di Samo, che superava tutti gli atleti della sua epoca, e gli donò miracolosamente la voce. Aveva il nome di Echecle; muto fin dall’infanzia, poiché gli venivano sottratti il titolo e il premio della vittoria, che aveva conquistato, accesosi d’indignazione, diventò parlante. Tanto poté quel fortissimo amore per noi stessi. Fu straordinaria anche la nascita dell’Epirota Gorgia, uomo valoroso e illustrissimo. Egli infatti, durante lo stesso funerale di sua madre, uscito dal ventre materno, con l’inaspettato vagito indusse coloro che portavano il letto funebre a fermarsi e offrì ai presenti quella singolare meraviglia. Infatti giammai in precedenza un bambino era stato dato alla luce sulla pira stessa della madre. Né stimiamo di minore importanza ciò che un giorno accadde per caso a Giasone di Fere: infatti un nemico, poiché lo aveva trafitto con la spada durante un’imboscata, gli squarciò in tal modo un ascesso, che non aveva potuto essere curato da nessun medico, che fu per lui d’insperata guarigione.