La leggendaria origine delle Olimpiadi

Oenomaus, rex Elidis, oraculo monitus erat ut generum suum caveret. Itaque rex, cum equos longe optimos totius Graeciae haberet, palam edixerat: «Filiam meam Hippodamiam in matrimonium dabo ei qui primus curriculo equorum me superaverit. Is quem superavero, vitam pessime amittet». Tamen nonnulli adulescentes maximum periculum audacter neglegentes Hippodamiam uxorem petiverunt. Quibus Oenomaus concedebat ut praecurrerent, inde lente currum ascendens equos suos incitabat quo vento celerius currerent; tum propius accedens, adversarios suos pilo a tergo crudeliter perfodiebat. Olim Pelops, Tantali filius, cum amore fortissimo in Hippodamiam captus esset, auxilium petivit a Neptuno qui equos omnium celerrimos ad iuvenis currum iunxit. Reliqui dei praeterea, ne Pelops necaretur, pessimi regis currum in mare praecipitaverunt. Tum Pelops Hippodamiam in matrimonium duxit et Olympia instituit, ut memoria illius curriculi quam diutissime maneret. Illa autem terra, cuius Elis pars est, a Pelopis nomine Peloponnesus appellata est.

Igino

Enomao, re dell’Elide, era stato esortato dall’oracolo a guardarsi da suo genero. E così, poiché aveva i migliori cavalli di tutta la Grecia, aveva dichiarato pubblicamente: «Darò in sposa mia figlia Ippodamia a colui che per primo mi vincerà in una gara di corsa di cavalli. Colui che io vincerò, perderà la vita nel peggiore dei modi». Tuttavia moltissimi giovani, disprezzando audacemente il grandissimo rischio, chiesero Ippodamia per sé. A quelli Enomao concedeva di precederlo, poi, salendo lentamente sul carro, incitava i suoi cavalli affinché corressero più veloci del vento; allora, facendosi più vicino, trafiggeva crudelmente i suoi avversari alle spalle con un giavellotto. Un giorno Pelope, figlio di Tantalo, essendo stato preso da un fortissimo amore per Ippodamia, chiese aiuto a Nettuno, il quale legò al carro del giovane i cavalli più veloci di tutti. Gli altri dèi inoltre, affinché Pelope non venisse ucciso, fecero cadere in mare il carro del pessimo re. Allora Pelope sposò Ippodamia e istituì le Olimpiadi, affinché restasse il più a lungo possibile il ricordo di quella gara di corsa. Inoltre quella terra, di cui l’Elide è una parte, dal nome di Pelope fu chiamata Peloponneso.