La terza guerra punica

Tertium deinde bellum contra Carthaginem susceptum esse traditur, sexcentesimo et altero anno ab Urbe condita, Lucio Mario Censorino et Manlio Manilio conulibus, anno quinquagesimo primo postquam secundum Punicum bellum trasactum erat. Consules profectu Carthaginem oppugnaverunt. Contra eos Hasdrubal, dux Carthaginiensium, dimicabat; Phabea, dux alius, equitatui praeerat. Scipio tunc, Scipionis Africani nepos, tribunus militum ibi militabat, qui paratissimus ad dimicandum et consultissimus habebatur. Per idem tempus Masinissa, rex numidarum per annos sexaginta fere amicus populi Romani, cum moriturus esset, Scipionem divisorem regni inter filios esse iussit. Cum igitur clarum Scipionis nomen esset, iuvenis adhuc consul est factus et contra Carthaginem missus. Is eam cepit ac diruit. Spolia ibi inventa sunt, quae ex variarum civitatum excidiis Carthago collegerat. Haec urbium ornamenta civitatibus Siciliae, Italiae, Africae reddidit. Carthago septingentesimo anno postquam condita erat, deleta est. Scipio idem cognomen, quod iam prius avum eius accepisse traditum est, meruit: nam ipse Africanus Minor appellatus est.

Ad Limina (2) – Pag.238 – Eutropio

Si tramanda che in seguito, nell’anno 602 dalla fondazione di Roma (il 153 prima di Cristo), venne intrapresa, sotto i consoli Lucio Manlio Censorino e Manlio Manilio la terza guerra contro Cartagine, cinquantuno anni dopo che si era conclusa la seconda guerra punica. I consoli partiti per Cartagine la misero sotto assedio. Contro di loro comandava Asdrubale, comandante dei Cartaginesi; Famea, l’altro comandante era a capo della cavalleria. Allora Scipione, nipote di Scipione l’Africano, che qui militava come tribuno dei soldati, era considerato abilissimo nel combattere e molto esperto. Durante lo stesso periodo Massinissa, re dei Numidi, amico del popolo romano per circa sessant’anni, poiché stava per morire, ordinò che fosse Scipione a dividere il suo regno tra i figli. Quindi poiché il nome di Scipione era famoso, ancora giovane fu nominato console e mandato contro Cartagine. Egli la conquistò e la rase al suolo. Lì venne trovato il bottino che Cartagine aveva accumulato dalla distruzione di varie città. Restituì queste spoglie razziate dalle città, ai centri urbani della Sicilia, dell’Italia e dell’Africa. Cartagine, a settecento anni dalla sua fondazione, venne distrutta. Scipione meritò lo stesso soprannome, che già in precedenza, come si tramanda, aveva assunto suo nonno: infatti egli venne chiamato l’Africano Minore.