La zucca e il pino

Olim in silva (in + abl., stato in luogo) sub umbra pini cucurbita vivebat. Planta pluviis alebatur, celeriter crescebat et pini ramos superare cupiebat. Amplis foliis pini truncum iam circumdabat: cucrbita ramulos ad caelum (ad + acc., moto a luogo) prontendebat et antiquae plantae cum superbis dicebat: «Rami mei («miei») iam luxuriosi («rigogliosi») sunt; ita truncum tuum («tuo») aequare et superare cupio». Tunc pinus cucurbitae ita animo quieto («sereno») respondebat: «Longa est vita pini, cucurbitae autem, cum («quando») autumnus venit foliaque cadunt, cum vita superbiam amittunt». Fabula ita docet: etiam in prospera fortuna viri superbiam vitare debent.

Fedro

Un tempo in un bosco una zucca viveva all’ombra di un pino. La pianta era sostentata dalle piogge, cresceva rapidamente e desiderava superare i rami del pino. Il tronco del pino era già circondato dalle grandi foglie: la zucca protendeva i ramoscelli verso il cielo e diceva al vecchio albero con arroganza: «I mie rami ora sono rigogliosi; così voglio eguagliare e superare il tuo tronco». Allora il pino, con animo sereno, rispondeva così alla zucca: «La vita di un pino è lunga, mentre le zucche, quando arriva l’autunno e le foglie cadono, assieme alla superbia perdono la vita». La favola insegna così: anche nella sorte favorevole gli uomini devono evitare la superbia.