Non conta quanto, ma come si vive

Quid illum octoginta anni iuvant per inertiam exacti? Non vixit iste sed in vita moratus est, nec sero mortuus est, sed diu. “Octoginta annis vixit”. Interest mortem eius ex quo die numeres. “At ille obiit viridis”. Sed officia boni civis, boni amici, boni filii executus est; in nulla parte cessavit; licet aetas eius inperfecta sit, vita perfecta est. “Octoginta annis vixit”. Immo octoginta annis fuit, nisi forte sic vixisse eum dicis quomodo dicuntur arbores vivere. Obsecro te, Lucili, hoc agamus ut quemadmodum pretiosa rerum sic vita nostra non multum pateat sed multum pendeat; actu illam metiamur, non tempore.

Quale giovamento recano a quel tizio ottant’anni trascorsi nell’indolenza? Egli non è vissuto, ma ha soggiornato nella vita, e non è morto tardi, ma lentamente. “È vissuto ottant’anni”. E’ importante da che giorno conti la sua morte. “Invece quell’altro è morto nel fiore degli anni”. Ha eseguito però i doveri di onesto cittadino, di fedele amico, di buon figlio; non è mai venuto meno ai propri obblighi; anche se la sua età è incompleta, è completa la sua vita. “E’ vissuto ottant’anni”. E’ anzi esistito per ottant’anni, a meno che tu non dica che è vissuto così come si dice che vivono gli alberi. Ti scongiuro, o Lucilio, facciamo in modo che la nostra vita, come le cose preziose, non conti per la sua estensione, ma per il suo peso; misuriamola dalle azioni, non dal tempo.