Nondum maturus imperio Ascanius

Nondum maturus imperio Ascanius Aeneae ilius erat; tamen id imperium ei ad puberem aetatem incolume mansit; tantisper tutela muliebri – tanta indoles in Lavinia erat – res Latina et regnum avitum paternumque puero stetit. Haud ambigam – quis enim rem tam veterem pro certo adirmet? – hicine fuerit Ascanius an maior quam hic (Creusa matre Ilio incolumi natus comesque inde paternae fugae) quem Iulum eundem Iulia gens auctorem nominis sui nuncupat.
Is Ascanius, ubicumque et quacumque matre genitus – certe natum Aenea constat – abundante Lavinii multitudine lorentem iam ut tum res erant atque opulentam urbem matri seu novercae reliquit, novam ipse aliam sub Albano monte condidit quae ab situ porrectae in dorso urbis Longa Alba appellata.

Ad Litteram – Pag.7 n.12 – Livio

Non era ancora pronto (maturo) per il regno Ascanio, figlio di Enea; tuttavia quel regno rimase intatto per lui fino all’età della pubertà; nel frattempo, grazie alla reggenza di una donna – tanto grande era l’indole in Lavinia – lo stato latino e l’antico regno si conservarono per il ragazzo. Non starò a discutere – chi infatti potrebbe dire qualcosa di certo su una questione tanto antica? – se sia stato proprio questo o uno più grande di costui (nato da Creusa quando Troia era ancora incolume e poi compagno del padre nella fuga) quell’Ascanio che la stirpe Giulia indica come suo fondatore, identificandolo con il medesimo Iulo.
Quell’Ascanio, ovunque e da qualunque madre sia nato – l’unica cosa certa è che fu figlio di Enea – poiché Lavinio era molto popolata, lasciò a sua madre o matrigna che fosse quella città, già allora fiorente e ricca, e ai piedi del monte Albano ne fondò personalmente una nuova, che, in base alla sua collocazione lungo il crinale della montagna, fu chiamata Alba Longa.