Cesare, durante la guerra civile, incoraggia i suoi soldati depressi e li esorta a ricordare le loro precedenti vittorie

Caesar, cum videret quanta animorum aegritudine premerentur milites propter cladem acceptam, contionem habuit apud eos hortatusque est ne graviter ferrent ea, quae accidissent, multisque secundis proeliis unum adversum opponerent. «Quis dubitaverit, inquit, quin (che) hostes vobis quam primum oblaturi sint occasionem, ut (perché incommodum virtute sarciatis? Non omnia semper cadunt secunda: fortuna est industria sublevanda. Quamquam vos puto gratiam fortunae agere debere, cum Italiam sine ullo vulnere ceperitis et duas Hispanias, quae defenderentur a peritissimis atque exercitatissimis ducibus, pacaveritis. Ergo memores quotiens superioribus proeliis victores decesseritis, nolite dubitare quin (che) mox tempus aequum veniat ad demonstrandum, quid armis valeatis».

Ad Limina (2) – Pag.215 n.11

Cesare, constatando quanto avvilimento tormentasse i soldati per la disfatta ricevuta, tenne loro un discorso incoraggiandoli a non valutare così duramente quanto era accaduto e che contrapponessero ad un solo insuccesso molte battaglie combattute con esito favorevole. Disse: “Chi avrà dei dubbi sul fatto che i nemici quanto prima vi offriranno l’occasione per riparare alla sconfitta con il vostro valore? Non sempre tutto ha un esito favorevole: la buona sorte deve essere favorita dall’abnegazione. Per quanto io ritenga di dovervi ringraziare per la buona fortuna, dato che senza colpo ferire avete conquistato l’Italia e avete pacificato le due Spagne, che erano difese da espertissimi ed abilissimi comandanti. Dunque richiamando alla memoria quanto spesso siete stati vincitori nelle battaglie trascorse, non dubitate che presto verrà il momento giusto per dimostrare, quanto siete valorosi nell’uso delle armi!”.