Alcune dee romane

Vesta, Diana et Minerva antiquae Romae deae sunt. Vesta maxime (= soprattutto) a matronis puellisque colitur: nam familiae patrona est. Diana silvarum dea est, feras sagittis agitat et honoratur a Nymphis, quae (= le quali) aquas habitant. Multas Romanarum dearum statuas marmoreas etiam hodie (= ancora oggi) spectamus. Dianae statuae magnam sagittarum copiam in (+ abl., = nella) pharetra gerunt; dea manu (= con la mano) sinistra dammam captivam tenet, sagitta dextra regitur; tunicam albam succinctamque induit. Minerva contra (= invece) sapientiae dea est et praecipue (= specialmente) a poetis invocatur; galeam loricamque induit. Gloriosae victoriae Romae a Bellona adiuvantur; vere (= in primavera) Natura a Maia excitatur; abundantia a Pecunia paratur. Proserpina maesta dea est, quia (= poiché) regina Inferorum (= del regno dei morti) est.

Vesta, Diana e Minerva sono antiche dee di Roma. Vesta è venerata soprattutto dalle matrone e dalle fanciulle: infatti è la protettrice della famiglia. Diana è la dea dei boschi, caccia gli animali selvatici con le frecce ed è onorata dalle Ninfe, le quali abitano i corsi d’acqua. Ancora oggi osserviamo molte statue di marmo delle dee di Roma. Le statue di Diana portano nella faretra un gran numero di frecce; la dea con la mano sinistra tiene un piccolo daino prigioniero, con la destra è retta una freccia; indossa una tunica bianca e succinta. Minerva invece è la dea della saggezza ed è invocata specialmente dai poeti; indossa l’elmo e la corazza. Le gloriose vittorie di Roma sono favorite da Bellona; in primavera la Natura è svegliata da Maia; la ricchezza è procurata da Pecunia. Proserpina è una dea triste, poiché è la regina del regno dei morti.