Annibale sconfigge i Romani al Trasimeno

Hannibal, postquam per Etruriam ad Trasumenum lacum (“lago”, acc. sing.) pervenit, castra in aperto atque ingenti loco inter Trasumenum ac montes posuit. Postea, insidias Romanis supervenientibus parare petens ( peto “cercare” + inf.), milites cum levibus armis post montes circumduxit et equites inra fauces saltus (“all’imboccatura del passo”) inter montes occultavit; reliqua omnis copiarum pars a duce extra castra instructa est. Cum Romanorum milites, Flaminii consulis imperio, ad Trasumenum pervenerunt, Flaminius Carthaginiensium castra in patenti campo videns nec ullam suspicionem de Hannibalis insidiis habens cum omnibus militibus contra hostem processit. Hannibal, ut vidit hostem aquā ac montibus clausum (“chiuso”, riferito a hostem) et a suis copiis circumfusum (“circondato”), belli signum dedit: omnes Carthaginienses in Romanos proelium fecerunt. Interim subitā densāque nebulā omnia contecta erant et Romanis, qui (“che”, nom.) in ronte et a tergo ab hostibus invadebantur, a dextro latere loci naturā claudebantur, nulla opportunitas salutis fuit: densa caligine hostium visio etiamque armorum usus (“utilizzo”, nom.) impediebantur. Magna militum pars in atroci proelio deleta est, pauci e caede evaserunt et in montes confugerunt.

Ad Litteram – Esercizi 1 – Pag.145 n.37 – Livio

Annibale, dopo che arrivò al lago Trasimeno attraverso l’Etruria, predispose l’accampamento in un luogo alto e scoperto tra il Trasimeno e le montagne. Poi, cercando di tendere un agguato ai Romani che sopraggiungevano, condusse dietro le montagne i soldati armati alla leggera e nascose i cavalieri all’imboccatura del passo, tra le montagne; tutta la restante parte delle truppe fu schierata dal comandante fuori dell’accampamento. Quando i soldati Romani, sotto la guida del console Flaminio, giunsero al Trasimeno, Flaminio, vedendo l’accampamento dei Cartaginesi in campo aperto né avendo alcun sospetto dell’agguato di Annibale, avanzò con tutti i soldati contro il nemico. Annibale, quando vide il nemico chiuso dal lago e dalle montagne e circondato dalle sue truppe, diede il segnale della guerra: tutti i Cartaginesi fecero impeto contro i Romani. Nel frattempo tutte le cose erano state coperte da un’improvvisa e fitta nebbia e per i Romani, che erano incalzati dai nemici davanti e da dietro, dal lato destro erano chiusi dalla natura del luogo, non ci fu nessuna opportunità di salvezza: a causa della fitta nebbia la vista dei nemici e anche l’uso delle armi era impedito. Gran parte dei soldati fu annientata nell’atroce combattimento, pochi si salvarono dalla strage e si rifugiarono sulle montagne.