Ariovisto e Cesare si preparano allo scontro

Eodem die Ariovistus castra promovit et longe a Caesaris castris sub monte consedit. Postridie eius diei praeter castra Caesaris suas copias traduxit et longe ultra eum castra fecit eo consilio ut (eo consilio ut rumento commeatuque … Caesarem intercluderet “con l’intento di impedire che Cesare ricevesse il grano e il rifornimento) rumento commeatuque, qui ex Sequanis et Haeduis supportaretur (traduci all’indicativo), Caesarem intercluderet. Ex eo die dies continuos quinque (“cinque”) Caesar pro castris plerasque ex suis copiis produxit et aciem instructam habuit, ut ei ulla potestas non deesset. Ariovistus his omnibus diebus exercitum castris continuit, equestri proelio cotidie contendit. Genus hoc erat pugnae quo se Germani exercuerant: multi equites erant, nonnulli numero pedites velocissimi ac fortissimi, quos ex omni copia singuli singulos suae salutis causa delegerant; cum his in proeliis erant, ad hos se equites recipiebant; hi, si quid erat durius, concurrebant; si qui graviore vulnere accepto equo deciderat, circumsistebant; si quo (avverbio) necesse erat longius decedere aut celerius recipere, tanta erat horum exercitatione celeritas, ut plerique iubis equorum sublevati cursum adaequarent. Caesar castris idoneum locum delegit acieque triplici instructa ad eum locum venit. Cum omni equitatu Ariovistus misit copias, quae nostros terrerent.

Ad Litteram – Esercizi 1 – Pag.303 n.4 – Cesare

Lo stesso giorno Ariovisto spostò in avanti gli accampamenti e si posizionò lontano dagli avamposti di Cesare ai piedi di un altura. il giorno dopo a quel giorno fece passare le sue truppe di fronte agli accampamenti di Cesare e costruì l’accampamento oltre lui, con l’intento di impedire che Cesare ricevesse il grano ed i vettovagliamenti che erano forniti dai Sequani e dagli Edui. Da quel giorno e per cinque giorni di seguito Cesare condusse fuori la maggior parte delle sue truppe ed ebbe lo schieramento dispiegato, affinché non gli mancasse alcuna vantaggio. Ariovisto tenne per tutti quei giorni le truppe negli avamposti, e combatté ogni giorno una battaglia di cavalleria. Questo tipo di combattimento era quello nel quale i Germani si erano esercitati: c’erano molti cavalieri, fanti pochi di numero, velocissimi e fortissimi, che erano stati selezionati uno ad uno da tutta la truppa per la reciproca salvezza; dal momento che essi erano sul campo, i cavalieri si rifugiavano presso di loro; essi, se c’era qualcosa di più difficile, accorrevano; se qualcuno colpito da una ferita più seria cadeva da cavallo, gli si schieravano intorno; se da qualche parte era necessario spostarsi più lontano o ritirarsi più velocemente, era tanta la loro velocità d’azione che i più, aggrappati alle criniere andavano a pari passo dei cavalli. Cesare scelse un luogo adatto per gli avamposti e disposto uno schieramento su tre righe arrivò a quel posto. Ariovisto inviò le truppe con tutta la cavalleria, per spaventare i nostri.