Avarizia di Scopas

Dicunt enim, cum cenaret Crannone in Thessalia Simonides apud Scopam fortunatum hominem et nobilem cecinisset que id carmen, quod in eum scripsisset, in quo multa ornandi causa poetarum more in Castorem scripta et Pollucem fuissent, nimis illum sordide Simonidi dixisse se dimidium eius ei, quod pactus esset, pro illo carmine daturum.

Cicerone

Narrano infatti che, quando a Crannone in Tessaglia Simonide pranzava a casa di Scopas, uomo nobile e ricco, e dopo che aveva cantato quel carme, che aveva composto per lui, in cui secondo l’usanza dei poeti vi furono molte parole scritte in favore di Castore e Polluce per onorarli, quello da uomo molto spilorcio disse a Simonide che gli avrebbe dato per quel carme la metà di quello che era stato pattuito.