Cassio, ultima speranza dei cittadini onesti

Cicero Cassio S.
Qui status rerum fuerit tum cum has litteras dedi, scire poteris ex C. Titio Strabone, viro bono et optime de re publica sentiente, qui cupidissimus tui, domo et fortunis suis relictis, ad te profectus est. Itaque eum tibi ne commendo quidem; adventus ipsius ad te satis eum commendabit. Tu velim sic existimes tibique persuadeas omne perfugium bonorum in te et in Marco Bruto esse posîtum, si quid adversi evenerit, quod nolim (eveniat). Res, cum haec scribebam, erat in extremum adducta discrimen. Decimus Brutus enim Mutinae vix iam sustinebat. Qui si conservatus erit, vicimus; sin quod Dii omen avertant! – omnis omnium cursus est ad vos. Proinde fac habeas animum tantum tantumque apparatum quanto opus est ad universam rem publicam recuperandam. Vale.

Maiorum Lingua C – Cicerone

Cicerone saluta il suo Cassio
Quale sia stata la situazione allora quando ho dato queste lettere, lo potrai sapere da Caio Tizio Strabone, uomo retto e particolarmente preoccupato per la repubblica, il quale, avendo molta voglia di vederti, abbandonata la sua casa e i suoi beni, è venuto a te. Così nemmeno te lo raccomando; il suo arrivo da te lo raccomanderà a sufficienza. Vorrei che tu la pensi così e che ti convinca che ogni rifugio degli onesti è posto in te e in Marco Bruto, se accadrà qualcosa di avverso (il che non vorrei che accadesse). La situazione, quando scrivevo questo, era giunta al momento decisivo. Decimo Bruto, infatti, a malapena resisteva a Modena. Se si è salvato, abbiamo vinto; altrimenti “che gli dei ce ne scampino” tutto il corso degli eventi è nelle vostre mani. Abbi dunque tanto coraggio e tanti mezzi quanti occorrono per salvare l’intero stato. Sta bene.