Cesare rinuncia alla battaglia senza darlo a vedere

In his operibus biduum consumitur; tertio die magna iam pars operis Caesaris processerat. Illi, ut impediant ne reliqua munitio perficiatur, hora circiter nona signo dato legiones educunt aciemque sub castris instruunt. Caesar ab opere legiones revocat, equitatum omnem convenire iubet, aciem instruit; contra opinionem enim militum proelium palam defugere magnum detrimentum iudicabat. Sed variis de causis quominus dimicaret movebatur, praesertim quod spatii brevitas, etiam in fugam coniectis adversariis, non multum ad summam victoriae iuvare poterat. Parum enim intervallum vacabat ad incursum atque impetum militum. Proelio commisso, propinquitas castrorum celerem receptum superatis dabat. Hac de causa constituerat prior proelio hostes non lacessere.

Cesare

Si spendono due giorni in queste opere di difesa; il terzo giorno gran parte dell’opera di difesa di Cesare era a buon punto. Quelli, per impedire che si portasse a termine la restante fortificazione, all’incirca all’ora nona, dato il segnale, conducono le legioni fuori dall’accampamento e schierano l’esercito davanti all’accampamento. Cesare richiama le legioni dal lavoro, ordine che l’intera cavalleria si raduni, schiera l’esercito; infatti contro l’opinione dei soldati riteneva un grande danno sottrarsi apertamente al combattimento. Ma per vari motivi era indotto a non combattere, soprattutto perché la ristrettezza dello spazio, anche se i nemici fossero stati spinti in fuga, non poteva essere molto utile per una vittoria schiacciante. Infatti un piccolo spazio era libero per l’incursione e l’assalto dei soldati. Attaccata battaglia, la vicinanza degli accampamenti dava ai vinti un pronto rifugio. Per questo motivo aveva deciso di non sfidare a battaglia i nemici per primo.