Cesare taglia fuori Pompeo da Durazzo

Caesar, postquam Pompeius apud Asparagium (“Asparagio”) fuit, e loco ubi (“dove”) castra posuerat, decessit. In itinere oppidum Parthinorum (“dei Partini”), in quo (“in cui”) Pompeius parvam partem militum habebat, obsedit. Posteaquam oppidum ceperat, per campos Epiri ad Pompeium pervenit. Ut castra posuit, decernendi (“di combattere”) potestatem Pompeio fecit. Quoniam Pompeius proelium committere non decrevit, Caesar aliud (“altro”) consilium cepit. Nocte enim angusto (“stretto”) itinere Dyrracchium perrexit. “Si Pompeius consilii nostri ignarus fuerit, – dicebat Caesar legatis – aut Dyrracchi obsidebitur aut ab urbe prohibebitur (“sarà tenuto lontano”)”. Ubi Pompeius consilium Caesaris intellexit, castra movit. Tamen milites Caesaris aequo animo laborem toleraverunt neque iter intermiserunt (“interruppero”), antequam Dyrracchium pervenerant. Dum Caesar castra ponit, procul conspiciebantur copiae Pompei.

Ad Litteram – Esercizi 1 – Pag.106 n.27

Dopo che Pompeo arrivò da Asparagio (fu presso Asparagio), Cesare si allontanò dal luogo in cui aveva collocato l’accampamento. Durante la marcia assediò la città dei Pattini, nella Pompeo aveva una piccola parte di soldati. Dopo aver conquistato la città, arrivò da Pompeo attraverso i territori dell’Epiro. Quando pose l’accampamento, dette a Pompeo la possibilità di combattere. Cesare prese un’altra decisione, perché Pompeo decise di non combattere. Si diresse infatti a Durazzo di notte attraverso una strada stretta “Se Pompeo non saprà del nostro piano, – diceva Cesare ai luogotenenti – o sarà assediato a Durazzo o sarà tenuto lontano dalla città”. Quando Pompeo intuì il proposito di Cesare, tolse le tende (dell’accampamento). Tuttavia i soldati di Cesare con animo sereno tollerarono la fatica e non interruppero la marcia, prima di essere arrivati a Durazzo. Si scorgevano da lontano le truppe di Pompeo (proprio) mentre Cesare poneva l’accampamento.