Coriolano

Caio Marcio Romani Coriolanum cognomen (“soprannome”) dederunt, quia cruento proelio Coriolos, Volscorum oppidum, ceperat.
Sed Coriolanus, quoniam plebi ob superbiam (“superbia”) suam invisus (“inviso”, cioè “odiato”+ dativo) erat, Romam reliquit et ad Volscos confugit. Itaque Coriolanus cum Volscorum militibus contra Romanos longum et cruentum bellum gessit, saepe Romanos vicit et fugavit; deinde Romam quoque obsedit. Frustra Romani legatos ad Coriolanum miserunt et a Coriolano veniam (“perdono”) petiverunt. Iam Romani animo defecerant, cum Veturia mater et Volumnia uxor, quae (“le quali”, nom. plur. f.) ad castra Volscorum venerant, animum Coriolani multis lacrimis (da lacrima, ae “lacrima”) commoverunt.
Tum Coriolanus Romam obsidere destitit et Roma decessit, sed in odium Volscis venit; itaque Volsci Coriolanum interfecerunt.

Ad Litteram – Esercizi 1 – Pag.102 n.19

I Romani assegnarono A Caio Mario il soprannome di “Coriolano” perché con un aspro combattimento aveva conquistato Corioli, città dei Volsci.
Ma Coriolano, poiché era odioso alla plebe per la sua superbia, lasciò Roma e si rifugiò dai Volsci. E così Coriolano combatté una lunga e violenta guerra con i soldati dei Volsci contro i Romani, spesso vinse e mise in fuga i Romani; poi assediò anche Roma. Invano i Romani mandarono luogotenenti da Coriolano e gli chiesero perdono. I Romani si erano ormai scoraggiati, quando la madre Veturia e la moglie Volumnia, le quali si erano recate nell’accampamento dei Volsci, commossero l’animo di Coriolano con molte lacrime.
Allora Coriolano smise di assediare Roma e si allontanò, ma venne in odio ai Volsci; pertanto i Volsci uccisero Coriolano.