Clemenza di un grande generale

Quinti Metelli et res gestas et liberalitatem omnes recte commemorant. Olim, Celtibericum in Hispania gerens bellum, dum urbem Centobricam obsidet et milites machinam admovent murum convulsuri, Metellus imperator constitit atque humanitatem certae victoriae anteposuit. Nam Centobricenses proditoris filios, quia ad Romanos defecerat, machinae ictibus obiecerant. Proditor, cui nomen Rhoetogenes erat, ad imperatoris aures accedens, dixit: «Impetum faciant Romani in Hispanos! Etiam per exitium sanguinis mei expugnationem peragere oportet urbemque capere». Metellus tamen, prohibens milites Romanos teneros pueros in conspectu patris crudelis interficere, ab obsidione discessit, quia vitae probae famam adpetebat integramque vitam servare cupiebat nec tam atroci caede urbem capere. Postquam civitatis moenia reliquit, omnium Celtiberorum, tantam clementiam tantumque imperatorem laudantium, animos cepit. Itaque aliae civitates in Hispania sine obsidione portas Romanis aperuerunt.

Valerio Massimo

Tutti giustamente commemorano la magnanimità e le imprese di Quinto Metello. Una volta, mentre combatteva la guerra Celtiberica in Spagna, mentre assediava la città di Centobrica e i soldati facevano avanzare una macchina d’assedio per abbattere il muro, il comandante Metello si fermò e antepose l’umanità ad una vittoria certa. Infatti, gli abitanti di Centobrica avevano posto davanti ai colpi della macchina i figli di un traditore, poiché era passato dalla parte dei Romani. Il traditore, che aveva il nome di Retogene, avvicinandosi alle orecchie del comandante, disse: «I Romani facciano impeto contro gli Ispanici! È necessario portare a termine l’espugnazione e prendere la città anche a costo della morte del mio sangue». Metello tuttavia, impedendo che i Romani uccidessero al cospetto del crudele padre i teneri fanciulli, rinunciò all’assedio, poiché aspirava alla gloria di una vita onesta e desiderava conservare una vita onesta e non conquistare la città con una strage tanto atroce. Dopo che lasciò le mura della città, catturò gli animi di tutti i Celtiberi, che lodavano una clemenza così grande e un così grande grande comandante. Pertanto le altre città in Spagna aprirono le porte ai Romani senza assedio.