Esemplare fedeltà di un cane

Tradunt olim in Epiro repertum esse corpus hominis per isidias occisi , apud quod erat canis qui mortuum dominum fideliter custodiebat atque relinquere nolebat. Miserum animal flebiles gemitus edebat nequa eius dolor ullo modo leniri poterat. Pyrrhus rex, cum rem comperisset, iussit dominum sepeliri, canem ad se adduci ac diligenter nutriri et curari. At quondam, cum Pyrrhus exercitum recenseret et canis cum eo esset, repente animal aures erexit et contra unum ex militibus vehementer latrare coepit. Cum canis latrare non desineret, omnes verterunt oculos in militem, qui fugere temptavit. A regis satellitibus captus, milites a Pyrrho interrogatus crimen agnovit et morte punitus est.

Tramandano che una volta in Epiro sia stato trovato il corpo di un uomo ucciso per mezzo di un agguato, presso il quale c’era un cane che custodiva fedelmente il padrone morto e non voleva andarsene. Il povero animale emetteva un flebile gemito e il suo dolore non poteva essere lenito in nessun modo. Il re Pirro, avendo saputo la cosa, ordinò di seppellire il padrone, e che il cane fosse portato da lui e fosse diligentemente nutrito e curato. Ma un giorno, esaminando Pirro l’esercito e essendo il cane con lui, improvvisamente l’animale alzò le orecchie e incominciò ad abbaiare accanitamente contro uno tra i soldati. Non cessando il cane di abbaiare , tutti rivolsero gli occhi verso il soldato, che tentava di fuggire. Catturato dalle guardie del corpo del re, il soldato interrogato da Pirro ammise il crimine e fu punito con la morte.