Esempio di forza d’animo

Animi vi etiam maximi cruciatus tolerari possunt. Olim Alexander, Macedonum rex, victimas dis immolabat, ut propitii essent in bello quod contra Darium, Persarum regem, parabat.
Ei nobilissimi pueri aderant, quorum unus turibulum manibus tenebat. Carbo ardens, cum e turibulo in pueri brachium defluxisset, incepit eius carnem urere. At is, ne sacrificium turbaretur, nec brachium movit, nec ullum gemitum edididit. Tum Alexander, ut pueri fortitudinem probaret, sacrificium produxit, nec tamen eius animum flectere potuit. Si Darius huic spectaculo adfuisset, intellexisset Alexandri milites vinci non posse.

Con la forza d’animo possono essere tollerate anche grandissime sofferenze. 
Una volta Alessandro, re dei Macedoni, sacrificava delle vittime agli dei, perché gli fossero propizi nella guerra che preparava contro Dario, re dei Persiani.
Gli erano vicini nobilissimi fanciulli, uno dei quali teneva con le mani un turibolo. Una brace ardente, essendo caduta dal turibolo sul braccio del fanciullo, cominciò a bruciare la sua carne. Ma egli, perché il sacrificio non fosse turbato, né mosse il braccio, né emise alcun gemito. Allora Alessandro, per provare la forza del fanciullo, prolungò il sacrificio, né tuttavia poté piegare il suo animo.
Se Dario avesse assistito a questo spettacolo, avrebbe compreso che i soldati di Alessandro non potevano essere vinti.