Esistono i fantasmi?

Et mihi discendi et tibi docendi facultatem otium praebet. Igitur velim scire putesne phantasmata esse aliquid et habere propriam figuram numenque aliquod an inania et vana ex metu nostro imaginem accipere. […] Et haec quidem affirmantibus credo. Illud adfirmare ego aliis possum. Est libertus mihi non illiteratus. Cum hoc minor frater eodem lecto quiescebat. Is visus est sibi cernere quendam in toro residentem, admoventemque capiti suo cultros atque etiam ex ipso vertice amputantem capillos. Ubi illuxit, ipse circa verticem est tonsus, capilli iacentes reperiuntur. Exiguum temporis medium, et rursus simile aliud priori fidem fecit. Puer in paedagogio mixtus pluribus dormiebat. Venerunt per fenestras – ita narrat – in tunicis albis duo quidam cubantemque detonderunt et qua venerant recesserunt. Hunc quoque tonsum sparsosque circa capillos dies ostendit. […] Proinde rogo eruditionem tuam intendas ne me suspensum incertumque dimittas, cum mihi consulendi causa fuerit ut dubitare desinerem. Vale.

Plinio il Giovane

Il tempo libero offre a me l’occasione di imparare, a te di insegnare. Vorrei dunque sapere se tu credi che i fantasmi esistano e abbiano una loro propria figura e un qualche potere o se, cose inconsistenti e vane, acquistino apparenza dalla nostra paura. […] E io certamente credo a quelli che affermano queste cose. Anche io posso affermate ciò agli altri. Ho un liberto non ignorante. Dormiva assieme a costui il fratello minore nello stesso letto. Gli sembrò di vedere un tale che sedeva sul letto, che gli avvicinava dei rasoi alla testa e gli tagliava anche i capelli sul cocuzzolo. Quando si fece giorno, egli stesso è rasato sulla testa, si trovano i capelli giacenti a terra. Poco tempo dopo, e ancora un avvenimento simile diede credibilità al precedente. Un paggio dormiva nella scuola dei paggi insieme a molti. Giunsero attraverso le finestre – così racconta – due tali in tuniche bianche e rasarono lui che dormiva e si ritirarono da dove erano venuti. Il giorno mostrò costui rasato e i capelli sparsi attorno. […] Ti prego quindi di rivolgere la tua erudizione a non lasciarmi dubbioso e titubante, dal momento che dovetti consultare per smettere di dubitare. Addio.