Fedeltà del centurione Mevio

Inter eximia Romanorum magnorum virorum fidei exempla, etiam magna militum constantia refulget. Maevius, Caesaris Augusti centurio, qui iam in omnibus belli Antoniani proeliis praeclarae et spectatae virtutis multa experimenta praebuerat, improvisis hostium insidiis circumventus (“circondato”), quia resistere non poterat, captus (est) atque perductus est Alexandriam ad Antonium, qui eius fidem omnis generis minis blandimentisque sollicitavit. At centurio, – mirum constantiae exemplum – Antonio firmiter respondit: “Neque salutis beneficio neque mortis supplicio umquam miles Augusti esse desinam, umquam tuus miles esse incipiam! Me igitur iugula, vitam contemno neque mortem timeo; ego Augusti miles peribo!”. Itaque Maevius quo constantius vitam contempsit, eo facilius eam impetravit: Antonius enim ob eius fidem ei dono incolumitatem dedit atque magna cum admiratione eum liberum dimisit.

Valerio Massimo

Tra gli straordinari esempi di lealtà dei grandi uomini Romani, risplende anche la grande tenacia dei soldati. Mevio, centurione di Cesare Augusto, che aveva già fornito molte prove di eccellente e notevole valore in tutte le battaglie della guerra contro Antonio, circondato da un’improvvisa imboscata dei nemici, poiché non poteva far resistenza, fu catturato e condotto ad Alessandria da Antonio, il quale mise alla prova la sua (= di Mevio) lealtà con minacce e lusinghe di ogni genere. Ma il centurione, – straordinario esempio di fermezza – rispose risolutamente ad Antonio: «Né per il beneficio della salvezza né per il supplizio della morte cesserò di essere un soldato di Augusto, non comincerò mai ad essere un tuo soldato! Dunque uccidimi, disprezzo la vita e non temo la morte; morirò da soldato di Augusto!». E così Mevio quanto più fermamente disprezzò la vita, tanto più facilmente la ottenne: Antonio per la sua lealtà gli donò l’incolumità e lo lasciò andare libero con grande ammirazione.