Filemone e Bauci [3 parte]

Baucis et Philemon statim bacula sumunt et deis parent. Cum autem in altiorem collis partem pervenerint, deorum iussu, oculos flectunt et regionem prospiciunt: ceterae domus palude taeterrima mersantur, tantum miserum eorum domicilium manet, sed dum maximo stupore omnia prospiciunt, veterrima casa in templum spendidissimum se convertit. Nunc furcae et cannae casam sustinentes sunt altissimae columnae, parietes ex candidissimo marmore, tectum auro nitidissimo flavet. Tum placida voce Iuppiter: «Dicite, iuste senex et femina coniuge iusto dignissima; quid aliud optatis?». Philemon attonitus Baucida consultat.

Ovidio

Bauci e Filemone prendono subito i bastoni e obbediscono agli dei. Dopo essere giunti sulla parte più alta del colle, per ordine degli dei, abbassano lo sguardo e osservano la zona: le altre case sono sommerse da un’orrenda palude, rimane soltanto la loro misera abitazione, ma mentre guardano con grandissimo stupore ogni cosa, la vecchissima casupola si trasforma in uno tempio assolutamente splendido. Adesso i pali e le canne, che sorreggono la casa, sono colonne altissime, le pareti di marmo bianchissimo, il tetto ha il colore di un oro lucentissimo. Allora Giove con voce tranquilla: «Dite, vecchio giusto e donna degnissima di un giusto marito; cos’altro desiderate?». Filemone attonito consulta Bauci.