Folgorante carriera di Catone il Censore

Marcus Cato, ortus municipio Tusculo, adulescentulus, priusquam honoribus operam daret, versatus est in Sabinis, quod ibi heredium a patre relictum habebat. Inde hortatu L. Valerii Flacci, quem in consulatu censuraque habuit colelgam, ut M. Perpenna censorius narrare solitus est, Romam demigravit in foroque esse coepit. Primum stipendium meruit annorum decem septemque. Q. Fabio M. Claudio consulibus tribunus militum in Sicilia fuit. Inde ut rediit, castra secutus est C. Claudii Neronis, magnique opera eius existimata est in proelio apud Senam, quo cecidit HAsdrubal, frater Hannibalis. Quaestor obtigit P. Africano consuli; cum quo non pro sortis necessitudine vixit: namque ab eo perpetua dissensit vita. Aedilis plebi factus est cum C. Helvio. Praetor provinciam obtinuit Sardiniam, ex qua quaestor superiore tempore ex Africa decedens Q. Ennium poetam deduxerat, quod non minoris aestimamus quam quemlibet amplissimum Sardiniensem triumphum.

Cornelio Nepote

Marco Catone, nato nel municipio di Tuscolo, giovinetto, prima di dedicarsi all’attività politica, visse nella Sabina, perché là aveva un piccolo podere lasciatogli in eredità dal padre. Poi per esortazione di Lucio Valerio Flacco, che ebbe come collega nel consolato e nella censura, come fu solito raccontare l’ex censore Marco Perpenna, si trasferì a Roma ed iniziò la carriera politica. A diciassette anni prestò per la prima volta il servizio militare. Sotto il consolato di Quinto Fabio e Marco Claudio fu tribuno militare in Sicilia. Quando ritornò da quel luogo, seguì il campo militare di Gaio Claudio Nerone, e il suo operato fu molto apprezzato nella battaglia presso Sena, nella quale cadde Asdrubale, fratello di Annibale. Toccò in sorte come questore al console Publio Africano, col quale non visse secondo il vincolo necessario della carica: infatti da costui dissentì per tutto il corso della sua vita. Fu eletto edile della plebe con Gaio Elvio. Da pretore ottenne la provincia della Sardegna, dalla quale, andando via dall’Africa in un periodo precedente come questore, aveva condotto via il poeta Quinto Ennio, cosa che giudico non meno importante di un qualsiasi grandissimo trionfo sui Sardi.