Gli schiavi a Roma

Romani saepe pugnant et vincunt: sic magnus numerus captivorum Romam ducitur. Romani captivos et captivorum liberos in servitium redigunt, ergo multi servi Romae sunt. Servi agros saepe colunt, sed etiam in negotiis et officiis dominos adiuvant; Graeci autem servi saepe litterati et docti sunt: itaque domini liberorum paedagogi et magistri sunt. Saepe dominus servos magna cum clementia tractat; sed ligno vel ferula a dominis pravis castigantur. Saepe servi fidi a dominis liberantur et iam servi non sunt, sed liberti. Libertus liber vir est, sed operam suam patrono dare debet. Nam libertus patronum habet, non dominum.

I Romani spesso combattono e vincono: così a Roma viene condotto un gran numero di prigionieri. I Romani riducono in schiavitù i prigionieri e i figli dei prigionieri, perciò a Roma ci sono molti schiavi. Gli schiavi spesso coltivano i campi, ma aiutano anche i padroni nelle faccende e nei servizi; inoltre gli schiavi Greci spesso sono colti ed eruditi: pertanto sono i precettori e gli insegnanti dei figli del padrone. Spesso il padrone tratta gli schiavi con grande clemenza; ma dai padroni malvagi sono puniti con il bastone o con la sferza. Spesso gli schiavi fedeli vengono liberati dai padroni e non sono più schiavi, ma liberti. Il liberto è un uomo libero, ma deve prestare la propria opera al patrono. Infatti il liberto ha un patrono, non un padrone.