I filosofi non si curano della sepoltura (A)

De sepultura Socrates quidem quid senserit apparet in eo libro, in quo eius mors narratur. Cum enim de immortalitate animorum disputavisset et iam moriendi tempus urgeret, rogatus a Critone quemadmodum sepeliri vellet: «Multam vero – inquit – operam, amici, frustra consumpsi. Critoni enim nostro non persuasi me hinc avolaturum neque mei quicquam relicturum. Verum tamen, Crito, si me adsequi potueris aut sicubi nanctus eris, ut tibi videbitur sepelito. Sed, mihi crede, nemo vestrum me, cum hinc excessero, consequetur».

Cicerone

Che cosa abbia veramente pensato Socrate riguardo alla sepoltura appare chiaro in quel libro, nel quale viene raccontata la sua morte. Infatti dopo aver discusso dell’immortalità delle anime e mentre ormai incombeva il momento di morire, essendogli stato chiesto da Critone in quale modo volesse essere sepolto: “Ho speso invano, amici, – disse – davvero molto impegno. Infatti non ho convinto il nostro Critone che io sarei volato via da questo posto e che non avrei lasciato nessuna cosa di me. Ma tuttavia, Critone, se potrai raggiungermi o se mi troverai in qualche luogo, seppelliscimi come ti sembrerà opportuno. Ma, credimi, nessuno di voi mi seguirà, quando andrò via da qui”.