Il cavallo di Troia

Opere confecto, illi in equo scripserunt «DANAI MINERVAE DONO DANT», castraque moverunt et in Tenedo insula se abdiderunt. Cum Troiani id viderunt, putaverunt hostes a Troia iam abesse; Priamus equum in arcem Minervae duxit et longi belli finem celebrare cupiebat. Cassandra, veridica vates, dictitavit equum dolum esse et hostes non abesse sed, contra, in equo inesse. Sed Troiani Cassandrae non crediderunt et equum in arcem duxerunt.

Igino

Portata a termine l’opera, quelli sul cavallo scrissero «I GRECI (LO) DANNO IN DONO A MINERVA», levarono le tende e si nascosero sull’isola di Tenedo. Quando i Troiani videro ciò, credettero che i nemici fossero già lontani da Troia; Priamo condusse il cavallo sulla rocca di Minerva e desiderava celebrare la fine della guerra. Cassandra, veritiera profetessa, sostenne che il cavallo era un inganno e che i nemici non erano lontani ma, al contrario, erano nel cavallo. Ma i Troiani non credettero a Cassandra e condussero il cavallo sulla rocca.