Il leone e il topolino

Quidam leo in silva dormiebat et musculi petulantes circum eum ludebant. Unus ex eis (=”di loro”) imprudenter ad leonem adiit et in eius caput saluit, ei molestiam afferens. Leo e somno excitatus statim musculum unguibus arripuit et iam eum voraturus erat, cum misera bestiola, flebiliter gemens, leonem imploravit:” Domine, ne me voraveris! Meam vita serva! Ego a te veniam peto et debilis es, ut nihil facere valeas, attamen vitam tuam servabo! Abi neque iam molestiam mihi attuleris”. Post paucos dies leo, qui per silvam ut praedam quaereret incaute errabat, in venatorum laqueos incidit; frustra se liberare temptans, tantum rugiebat ut musculus, leonis voce longe audita, statim accurrerit auxilium ei laturus. Nam ad laqueos adiit et dentibus acutis eos rosit comminuitque donec leo liber fuit. Itaque fortis leo a debili musculo servatus iustum misericordiae suae praemium accepit.

Un leone dormiva nel bosco e topolini insolenti giocavano attorno a lui. Uno di loro imprudentemente si avvicinò al leone e balzò sulla sua testa, recandogli fastidio. Il leone destato dal sonno subito afferrò con le unghia il topolino ed era già sul punto di divorarlo, quando la povera bestiola, gemendo flebilmente, implorò il leone: “Signore, forse vorresti divorarmi!salva la mia vita! Io ti chiedo la grazia e tu sei così debole,che non hai la forza di fare nulla, tuttavia salverò la tua vita”. Dopo pochi giorni il leone,che vagava incautamente per il bosco per cercare una preda,cadde in trappole di cacciatori;tentando di liberarsi,ruggiva così tanto che il topolino, sentita da lontano la voce del leone, subito accorse per portargli aiuto. Infatti giunse alle trappole e con gli aguzzi denti le rosicchiò e le ruppe finchè il leone fu libero. Pertanto il forte leone salvato da un debole topolino ricevette la giusta ricompensa della sua compassione.