Il nefasto impero di Nerone

Imperator Nero Romanum imperium et deformavit et minuit. Multos senatores occidit et viris bonis inimicus fuit. Parricidia multa commisit: Germanicum fratrem, Octaviam uxorem, Agrippinam matrem interfecit. Romam incendit quia cupiebat cernere Urbem flammis deletam et canere de incendio ut Homerus poeta cecinit de Troia deleta. Nero enim poeta esse desideravit et saepe citharoedico vel tragico more in ludis canebat. In re militari Britanniam paene amisit. Nam oppida a Britannis capta et eversa sunt sed Nero nullos milites auxilio copiis misit.

Eutropio

L’imperatore Nerone screditò e indebolì l’autorità Romana. Uccise molti senatori e fu ostile agli uomini perbene. Commise molti omicidi: uccise il fratello Germanico, la moglie Ottavia, la madre Agrippina. Incendiò Roma poiché desiderava guardare Roma distrutta dalle fiamme e cantare dell’incendio come il poeta Omero cantò della distruzione di Troia (lett: “di Troia distrutta”). Nerone infatti volle essere un poeta e spesso durante gli spettacoli scenici cantava con l’abito da citaredo o da attore tragico. In ambito militare per poco non perse la Britannia. Infatti le città furono prese e devastate dai Britanni ma Nerone non mandò in aiuto nessun soldato con le truppe.