Ingerenze germaniche negli affari della Gallia

Eodem tempore et legati ab Haeduis et a Treveris veniebant. Haedui, quoniam belli fortunam contra Germanos temptaverant et armis superati erant, stipendiarii Ariovisto pendebant et ex adventu Caesaris incitabantur spe ut se a vectigalibus liberarent. Haedui querebantur quod (“si lamentavano perché”) Harudes, qui nuper in Galliam transportati erant, fines eorum vastarent. Ultro dicebant se ne obsidibus quidem datis pacem Ariovisti redimere potuisse (da possum, inf. perf.). Treveri autem nuntiabant pagos centum Sueborum ad ripas Rheni consedisse, ut trans Rhenum vada invenirent, hos ducere Nasuam et Cimberium fratres. His rebus Caesar vehementer commotus statuit ut profectum suum maturaret, ne nova manus Sueborum cum veteribus copiis Ariovisti se coniungeret et strenuum bellum in provinciam arderet. Itaque re frumentaria celeriter comparata magnis itineribus ad Ariovistum contendit. Postquam tridui viam processerat, nuntiatum est ei Ariovistum cum suis omnibus copiis ut occuparet Vesontionem, quod est primum oppidum Sequanorum, contendere et tridui viam a suis finibus processisse.

Cesare

Contemporaneamente giungevano ambasciatori sia dagli Edui sia dai Treviri. Gli Edui, poiché avevano tentato la sorte della guerra contro i Germani ed erano stati sconfitti con le armi, dipendevano da Ariovisto come tributari e per l’arrivo di Cesare erano incitati dalla speranza di liberarsi dalle tasse. Gli Edui si lamentavano perché gli Arudi, che erano stati da poco deportati in Gallia, devastavano il loro territorio. Dicevano che, neppure dopo aver consegnato di propria iniziativa ostaggi, avevano potuto ottenere la pace di Ariovisto. I Treviri invece riferivano che cento cantoni di Svevi si erano insediati presso le rive del Reno, per trovare guadi al di là del Reno, e li guidavano i fratelli Nasua e Cimberio. Cesare, fortemente turbato da queste notizie, decise di affrettare la sua partenza, affinché un nuovo manipolo di Svevi non si congiungesse con le vecchie armate di Ariovisto e non divampasse nella provincia una violenta guerra. Pertanto, preparati rapidamente i viveri, si diresse a marce forzate da Ariovisto. Dopo una marcia di tre giorni (lett: “dopo che era avanzato per una marcia di tre giorni”), gli fu annunciato che Ariovisto con tutte le sue truppe andava ad occupare Vesonzione, che è la città più importante dei Sequani, e che era avanzato dal suo territorio per una marcia di tre giorni.