Inno a Venere

Post Veneris adventum tellus suaves flores deae praebet, maria rident et caelum serenum clara luce splendet. Nam simul ac vernum tempus apparet, primum volucres Venerem nuntiant. Inde propter Venerem beluae et pecudes florida prata pererrant et rapidos amnes tranant; ita omnia animalia longa serie ubicumque deam sequuntur (“seguono”, trans.). Venus, denique, rerum naturam sola gubernat et sola tranquilla pace mortales adiuvat: nam Mars, belli munera regens, aeterno amoris vulnere devincitur et saepe in deae gremio quiescit.

Dopo l’arrivo di Venere la terra offre alla dea gradevoli fiori, i mari sono calmi e il cielo limpido risplende di luce chiara. Infatti non appena appare la primavera, in un primo momento gli uccelli annunciano Venere. Quindi grazie a Venere le belve e le greggi percorrono i prati fioriti e attraversano gli impetuosi ruscelli; così tutti gli animali seguono la dea dappertutto in una lunga fila. Venere, dunque, governa da sola la natura delle cose e da sola giova agli uomini con una pace tranquilla: infatti Marte, governando gli obblighi della guerra, è sopraffatto dall’eterna ferita d’amore e spesso riposa nel grembo della dea.