La superbia di Niobe è duramente punita da Apollo e Diana

Amphion enim Niobam, Tantali filiam, in coniugium accepit et multos filios multasque filias procreavit. Nioba autem prolem suam filiis Latonae anteposuit et superbo sermone Apollinem et Dianam irrisit: «Diana virilem vitam agit, Apollo autem muliebres vestes et molles crines amat; numero filiorum certe Latonam supero». Ob matris superbiam Amphionis filios, dum feras in silvis agitant, Apollo sagittis interfecit et Diana filias in regia. At mater dolore flens in monte Sipylo in lapidem conversa est: etiam nunc lacrimae e lapide manant. Amphion autem quia amentia templum Apollinis expugnare studuit, ab Apolline sagittis interfectus est.

Igino

Anfione infatti prese in sposa Niobe, figlia di Tantalo, e procreò molti figli e molte figlie. Niobe antepose la propria prole ai figli di Latona e con un discorso arrogante derise Apollo e Diana: «Diana conduce una vita virile, mentre Apollo ama le vesti femminili e i capelli morbidi; senza dubbio supero Latona nel numero di figli». A causa dell’arroganza della madre, Apollo uccise con le frecce i figli di Anfione, mentre cacciavano animali selvatici nei boschi, e Diana le figlie nella reggia. Ma la madre, piangendo per il dolore, fu trasformata in pietra sul monte Sipilo: anche oggi dalla pietra sgorgano lacrime. Anfione invece, poiché per la follia cercò di distruggere il tempio di Apollo, fu ucciso con le frecce da Apollo.