Le figlie di Servio Tullio

Bello adversus Sabinos composito, aucta magnitudine urbis, omnibus civibus in censum delatis, Servius ut aliquod decus adderet urbi, hortatur ut Romae fanum Dianae populi Latini cum populo Romano facerent et montes tres, Quirinalem, Viminalem, Esquilinum urbi adiunxit, fossas aliquas circum murum duxit. Tamen interdum, hortante iuveni Tarquinio, regis genero Tarquinii Priscique filio, aliqui dicebant Servium iniussu populi regnare. Itaque conciliata voluntate plebis, agro capto ex hostibus viritim diviso, populum rogavit optaretne se regnare, tantoque consensu quanto non quisquam alius ante rex declaratus est. Sed ne ea quidem res Tarquinii spem regni minuit: enim quoquo modo regno potiturus erat. Hic Lucius Tarquinius fratrem quendam habebat Arruntem Tarquinium mitis ingenii iuvenem. Duae Tulliae regis filiae his duobus nupserant, et ipsae longe dispares moribus. Forte duo violenta ingenia matrimonio iuncta non sunt. Angebatur ferox Tullia Minor quod aliquid audaciae maritus suus non habebat; Tulliam Maiorem, sororem suam, spernebat et eius maritum mirabatur dicebatque eum esse virum ac regio sanguine ortum.

Livio

Conclusa la guerra contro i Sabini, accresciuta la grandezza della città, registrati al censo tutti i cittadini, Servio, per aggiungere qualche abbellimento alla città, esortò i popoli Latini col popolo Romano a edificare un santuario di Diana a Roma e aggiunse alla città tre monti, il Quirinale, il Viminale, l’Esquilino, scavò alcuni fossati attorno alle mura. Tuttavia qualche volta, dietro istigazione del giovane Tarquinio, genero del re e figlio di Tarquinio Prisco, alcuni dicevano che Servio regnava senza l’autorizzazione del popolo. Perciò, dopo essersi accattivato la benevolenza della plebe, aver distribuito per testa il territorio preso ai nemici, chiese al popolo se volesse che lui regnasse, e venne proclamato re con un consenso tanto vasto quanto nessun altro precedentemente. Ma neppure questa cosa indebolì la speranza del trono di Tarquinio: infatti aveva intenzione di impossessarsi del regno in qualunque modo. Questo Lucio Tarquinio aveva un fratello, Arrunte Tarquinio, giovane di carattere mite. Le due Tullia, figlie del re, avevano sposato questi due, e le stesse erano molto differenti di carattere. Per caso le due indoli impetuose non si unirono in matrimonio. La fiera Tullia Minore si tormentava perché suo marito non aveva nessuna audacia; disprezzava Tullia Maggiore, sua sorella, e ne ammirava il marito e diceva che lui era un vero uomo e nato da sangue reale.