L’imperatore Traiano

Inter alia dicta Troiani hoc fertur egregium: quondam amici eum culpabant, quod nimium circa omnes communis erat; respondit ille talem se esse imperatorem privatis civibus, quales esse sibi imperatores optaverat cum privatus ipse erat. Post ingentem igitur gloriam belli domique, e Perside rediens apud Seleuciam Isauriae profluvio ventris extinctus est. Inter divos relatus est solusque omnium intra urbem sepultus est. Ossa collecta sunt in urnam auream in foro, quod ipse aedificaverat, et sub columna posita sunt. De huius memoria hoc tantum dicatur: usque ad nostram aetatem non aliter in senatu principibus adclamatur nisi «Felicior Augusto, melior Traiano».

Eutropio

Tra le altre asserzioni di Traiano si tramanda questa straordinaria: un giorno gli amici lo criticavano, poiché era troppo affabile verso tutti; quello rispose che per i privati cittadini era un imperatore tale, quale aveva desiderato fossero per sé gli imperatori, quando egli stesso era un privato cittadino. Dunque dopo la grande gloria in guerra e in pace, ritornando dalla Persia morì di dissenteria nei pressi di Seleucia di Isauria. Fu ascritto tra gli dèi e lui, unico tra tutti, fu sepolto all’interno della città. Le ossa furono raccolte in un’urna d’oro nel foro, che lui stesso aveva costruito, e poste sotto una colonna. Sul suo ricordo si dica soltanto questo: fino alla nostra epoca non si acclama in senato ai principi in altro modo se non con: « Più fortunato di Augusto, più buono di Traiano».