I soldati romani

Romani milites etiam in magno vitae discrimine acriter et strenue pugnabant et patriam miro cum animo defendebant. Nam disciplinam et belli artem magno cum studio discebant, labore adsiduo se exercere (= esercitarsi) solebant (= erano soliti) in proeliis cotidianis et, cum patriae libertatem in periculo videbant, statim ad defensionem accurrebant. Cum Romanis militibus etiam auxilia erant, quia (= poiché) etiam a populis victis (= sconfi tti) et a sociis milites Romae praebebantur. Romani milites in cohortibus et legionibus pugnabant. Si Romanas copias in discrimine videbant, consules auxilia ad pugnam vocabant; saepe etiam socii strenue ac fortiter pugnabant et fidelitatis clara documenta ostendebant. Saepe, postquam milites vicerant (= avevano vinto), senatores veteranis agros adsignabant et milites agricolae fiebant (= diventavano): sic multi Romani milites in pace miseri non erant.

I soldati Romani combattevano accanitamente e valorosamente anche in grande pericolo di vita e difendevano la patria con straordinario coraggio. Infatti apprendevano con grande impegno la disciplina e l’arte della guerra, erano soliti esercitarsi con zelo assiduo in battaglie quotidiane e, quando vedevano in pericolo la libertà della patria, accorrevano subito in (sua) difesa. Con i soldati Romani c’erano anche i rinforzi, poiché anche dai popoli sconfitti e dagli alleati venivano forniti soldati a Roma. I soldati Romani combattevano nelle coorti e nelle legioni. Se vedevano le truppe Romane in pericolo, i consoli chiamavano in battaglia i rinforzi; spesso anche gli alleati combattevano con valore e con forza e davano chiare dimostrazioni di lealtà. Spesso, dopo che i soldati avevano vinto, i senatori assegnavano terreni ai veterani e i soldati diventavano contadini: così molti soldati Romani durante la pace non erano poveri.