Mitridate prende la città di Pelusio

Sub idem tempus Mithridates Pergamenus, magnae nobilitatis domi scientiaeque in bello et virtutis fidei dignitatisque in amicitia Caesaris, missus in Syriam Ciliciamque initio belli Alexandrini ad auxilia arcessenda, cum copiis, quas celeriter et propensissima civitatium voluntate et sua diligentia confecerat, itinere pedestri, quo coniun- gitur Aegyptus Syriae, Pelusium advenit idque oppidum firmo praesidio occupatum Achillae propter opportunitatem loci, […] repente magnis circumdatum copiis multiplici praesidio pertinaciter propugnantibus et copiarum magnitudine quas integras vulneratis defessisque subiciebat, et perseverantia constantiaque oppugnandi, quo die est adgressus, in suam redegit potestatem praesidiumque ibi suum collocavit. Inde re bene gesta Alexandriam ad Caesarem contendit omnesque eas regiones per quas iter faciebat, auctoritate ea quae plerumque adest victori, pacaverat atque in amicitiam Caesaris redegerat.

Bellum Alexandrinum

Nel medesimo momento Mitridate di Pergamo, di grande nobiltà di famiglia, perizia in guerra, valore, lealtà e prestigio nell’amicizia di Cesare, mandato in Siria e in Cilicia all’inizio della guerra Alessandrina per procurare rinforzi, con le armate, che aveva radunato rapidamente sia grazie alla molto propizia volontà delle città sia grazie alla sua diligenza, con una marcia per via di terra, da dove l’Egitto si unisce alla Siria, giunse a Pelusio e, circondata all’improvviso questa città, occupata da una salda guarnigione di Achilla per il vantaggio del luogo, […] con grandi armate, poiché resistevano con tenacia con una guarnigione numerosa, sia per il gran numero di armate, che metteva integre al posto dei feriti e degli stanchi, sia per la perseveranza e la costanza dell’assedio, la ridusse in suo potere nel giorno in cui la assalì e vi pose la propria guarnigione. Quindi, compiuta felicemente l’impresa, si diresse ad Alessandria da Cesare e, con quell’autorità che generalmente ha il vincitore, aveva pacificato tutti quei territori, attraverso cui marciava, e li aveva inseriti nell’alleanza di Cesare.