Non ti sei perso niente

Si te aliqui dolor corporis aut infirmitas valetudinis tuae tenuit («ti ha trattenuto», con la costruzione dei verba impediendi) quominus ad ludos venires, fortunae magis tribuo quam sapientiae tuae; sin («se invece») haec, quae ceteri mirantur, contemnenda duxisti et, cum per valetudinem posses, tamen noluisti, utrumque (prolettico delle due infinitive che seguono) laetor, et sine dolore corporis te fuisse et animo valuisse cum ea, quae alii sine causa mirantur, neglexeris. Neque tamen dubito quin tu in illo cubiculo tuo, ex quo tibi Stabiana scaena («il panorama su Stabia») patet, per eos dies matutina tempora lectiunculis consumpseris, cum amici interea spectarent semisomni communes mimos.

Cicerone

Se un qualche dolore fisico o una debolezza del tuo stato di salute ti ha trattenuto dal venire agli spettacoli, lo attribuisco più alla fortuna che alla tua saggezza; se invece hai ritenuto da disprezzare queste cose, che gli altri ammirano, e, pur potendo per lo stato di salute, tuttavia non hai voluto, sono contento per entrambe le cose, (ossia) che tu fossi senza dolore fisico e che stessi bene nello spirito, dal momento che hai trascurato quelle cose che gli altri ammirano senza motivo. Tuttavia non dubito che tu in quella tua camera da letto, da cui ti si apre il panorama su Stabia, durante quei giorni abbia trascorso le ore mattutine in piacevoli letture, mentre nel frattempo gli amici assistevano, assonnati, a banali commedie.