Sadismo di Caligola

Caligula ceciderat flagellis senatores: torserat per omnia quae in rerum natura tristissima sunt, fidiculis, talaribus, eculeo, igne, ipso vultu suo. Nemo certe invenietur alius, qui in morituros tam atrociter saeverit. Nam imperavit ut omnibus excruciatis os spongea includeretur, ne vocis emittendae haberent facultatem. Cui umquam morituro non relictum est ut gemeret? Timuit iste ne quam liberiorem vocem extremus dolor mitteret, ne quid asperius audiret. Innumerabilia autem erant quae nemo, nisi qui periturus esset, obicere illi auderet. Cum spongae non invenirentur, scindi vestimenta miserorum et in os farciri pannos imperavit.

Seneca

Caligola aveva massacrato i senatori con tormenti: li aveva torturati con tutti gli strumenti che sono i più dolorosi al mondo, con corde, con stivaletti, con il cavalletto, col fuoco, con la stessa espressione del suo volto. Senza dubbio non si troverà nessun altro che si sia accanito tanto crudelmente contro coloro che erano destinati alla morte. Ordinò infatti di chiudere la bocca con una spugna a tutti i torturati, affinché non avessero la possibilità di emettere una parola. A quale persona, che stava per morire, non venne concesso di gemere? Costui ha temuto che l’estremo dolore facesse uscire una voce più libera, ha temuto di ascoltare qualcosa di molto sgradevole. D’altra parte erano innumerevoli le cose che nessuno, se non coloro che erano in procinto di morire, osava rimproverargli. Poiché non si trovavano le spugne, ordinò di strappare le vesti degli sventurati e di cacciare in bocca pezzi di stoffa.